Referendum: un sì o un no da coscienze formate e consapevoli

Nell’intento di fare un servizio alle associazioni parrocchiali e di stimolare un confronto fondato sulla consapevolezza e non sui pregiudizi, mettiamo a disposizione alcuni documenti che informano sui contenuti delle modifiche costituzionali su cui tra qualche settimana saremo chiamati a esprimere il nostro voto.

Il file aggiornamentisociali_10_domanderisposte contiene un articolo della redazione della rivista dei Gesuiti Aggiornamenti Sociali che in termini semplici sintetizza in 10 domande e risposte cosa cambierebbe se il referendum approvasse le proposte di modifica.

Il file aggiornamentisociali_2-articoli contiene anche un articolo di Carlo Fusaro con le ragioni del sì e uno di Filippo Pizzolato con le ragioni del no, entrambi pubblicati da Aggiornamenti Sociali.

Il file cosa-cambia-con-la-riforma-costituzionale contiene una tabella schematica che mette a confronto la situazione attuale con quella che si creerebbe se il referendum approvasse le proposte di modifica.

Come soci di Azione Cattolica non dobbiamo temere la discussione anche su temi potenzialmente divisivi, per sperimentarci in quel discernimento comunitario che sempre più sarà il modo con cui la comunità cristiana, costituita da laici e sacerdoti, dovrà condividere le decisioni pastorali del futuro.

Ma come soci di Azione Cattolica dobbiamo anche valutare in coscienza le proposte di modifica alla luce dei principi dell’Insegnamento sociale della Chiesa.

L’accentramento nel livello statale di numerose funzioni attualmente svolte dalle Regioni e dalle Province è conforme al principio di SUSSIDIARIETA’?

L’eliminazione del voto popolare per la scelta di senatori e consiglieri provinciali rispetta il principio di PARTECIPAZIONE?

La concentrazione di buona parte del potere decisionale nelle mani di poche persone (magari espressione di una striminzita maggioranza elettorale, ben lontana dall’avere un consenso maggioritario tra i cittadini) è coerente con il principio del BENE COMUNE?

La “tirannia della maggioranza” di un sistema politico che, in nome della rapidità ed efficienza nelle decisioni, mortifica il confronto e la ricerca di soluzioni condivise tra la parte che raccoglie più voti e le altre componenti della comunità politica dà attuazione al principio di SOLIDARIETA’?

L’appoggio incondizionato che le proposte hanno ricevuto da tutti i grandi potentati economico – finanziari nazionali e globali è un indicatore positivo della loro adeguatezza a realizzare il principio della DESTINAZIONE UNIVERSALE DEI BENI?

Il sì o il no che ognuno di noi ha il diritto – dovere di esprimere sulla scheda referendaria non può che discendere anche dai sì e dai no che in coscienza daremo a queste domande.